Obiettivi e misure
Il governo italiano ha emanato un protocollo di regolamentazione, sottoscritto tramite un accordo tra la Presidenza del Consiglio, i sindacati e le associazioni di categoria, per il contenimento della diffusione del coronavirus all’interno gli ambienti lavorativi.
Nel documento sono infatti esposte delle linee guida che le imprese sono tenute a rispettare al fine di garantire il prosieguo delle attività produttive in condizioni che assicurino a lavoratori, fornitori e clienti degli adeguati livelli di protezione sanitaria.
Gli obiettivi del protocollo
Gli obiettivi del protocollo di regolamentazione sono principalmente due:
- regolamentare, in base alle indicazioni emanate dal Ministero della Salute, delle misure che permettano un contrasto efficace alla diffusione del Covid-19 all’interno gli ambienti lavorativi.
- fornire delle indicazioni operative, negli ambienti di lavoro non sanitari, che possano garantire il massimo grado possibile di protezione per quanto riguarda la prevenzione e il contenimento del coronavirus.
Lo scopo principale di questo documento è dunque quello di permettere alle imprese di riprendere la loro attività produttiva garantendo però la sicurezza sanitaria all’interno degli ambienti di lavoro e degli stabilimenti di produzione.
Affinché le aziende possano attuare tali misure, queste risultano obbligate anche a ridurre o a sospendere la propria attività, fino a quando le misure di sicurezza contenute nel protocollo non saranno soddisfatte.
Le 12 misure che le imprese sono obbligate a rispettare
Le indicazione operative contenute in questo protocollo di regolamentazione sono 12:
- Attuare una corretta ed esaustiva informazione sul tema della sicurezza sanitaria per tutti i dipendenti e per chiunque entri fisicamente nella sede dell’impresa. A tale scopo i titolari dell’attività hanno l’obbligo di affiggere all’ingresso della sede o degli stabilimenti di produzione, in una posizione che risulti visibile a chiunque, un apposito documento informativo.
- Assicurarsi che il personale dipendente e chiunque entri nelle sedi aziendali, sia sottoposto al controllo temperatura corporea. Se questa risulta superiore ai, 37,5 gradi, il titolare dell’attività non può consentire loro in alcun modo l’accesso agli ambienti lavorativi.
- Lo stesso controllo esplicato nella misura appena illustrata, deve essere applicato anche ai fornitori esterni.
- L’azienda deve obbligatoriamente garantire la sanificazione periodica di tutti i locali dell’attività commerciale, delle aree comuni, ed effettuare una pulizia giornaliera di tutti gli ambienti di lavoro che risulti il più accurata possibile.
- L’impresa è poi tenuta a mettere a disposizione all’interno di tutti gli ambienti lavorativi degli appositi detergenti per il lavaggio delle mani, e predisporre dei cartelli che ne segnalino la presenza.
- Fornire a chiunque sia in sede degli adeguati dispositivi di protezione come guanti, mascherine, cuffie e vestiario.
- Garantire una corretta gestione degli spazi comuni, evitando di sovraffollare qualsiasi ambiente lavorativo, in particolare quelli che risultano più a rischio di assembramento come le stanze per la distribuzione di bevande, le mense e gli spogliatoi.
- Perseguire come obiettivo prioritario quello di ridurre al massimo i contatti tra le persone, rimodulando i livelli produttivi, consentendo ai dipendenti di utilizzare la modalità di telelavoro ovunque sia possibile, e pianificando una turnazione che permetta di evitare qualsiasi sovraffollamento delle aree produttive.
- Scaglionare gli orari di ingresso e di uscita dei lavoratori dalla sede o dagli stabilimenti di produzione al fine di evitare qualsiasi tipo di assembramento.
- Ridurre al minimo indispensabile gli spostamenti interni all’azienda. Non sono inoltre consentite riunioni del personale, eventi interni e di formazione, che possono essere attuati esclusivamente attraverso la modalità dello smart working.
- Nel caso in cui all’interno della sede, un lavoratore manifesti dei sintomi riconducibili al coronavirus, l’azienda ha l’obbligo di comunicarlo immediatamente all’ufficio del personale, e mettere in isolamento precauzionale il dipendente sintomatico.
- Munirsi di una sorveglianza sanitaria, avvalendosi della collaborazione di un medico competente in questo specifico ambito, che possa segnalare al datore di lavoro e al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale(RLS/RLST) la presenza di situazioni sospette legate a un possibile contagio da Covid-19 e di eventuali patologie pregresse riscontrate nei dipendenti.
Allo scopo di poter effettuare dei controlli atti a verificare che le imprese rispettino le direttive contenute nel documento, è stato inoltre creato un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole delle protocollo di regolamentazione, che si avvale della compartecipazione dei Rappresentati del Lavoro per la Sicurezza e delle Rappresentanze Sindacali.
Dott. Carmelo Giuffrè