A chi spetta la potestà sanzionatoria?
Cosa potrebbero determinare controlli che accertino a carico degli imprenditori il funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro in orari non consentiti dalla normativa di settore?
La potestà di determinare la sospensione della licenza acquisita deve rapportarsi unicamente al soggetto che materialmente la rilascia?
È data facoltà all’ente di prossimità agire nel caso concreto soltanto impiegando l’ordinanza contingibile e urgente disciplinata dall’articolo 50 del testo unico degli enti locali?
Secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente la norma sopra citata detta una disciplina di carattere generale che riconosce nel sindaco un soggetto in grado di regolare non solo gli orari delle sale da gioco, ma anche la possibilità di fruire o meno degli apparecchi durante l’orario di apertura delle stesse attività commerciali.
Tale facoltà non genera in alcun modo un conflitto di competenza tra diversi organi dello Stato anteposti a garanzia dell’ordine pubblico e della sicurezza della collettività, rientrando nell’alveo degli interessi della collettività a livello locale; di guisa che le relative competenze producono effetti concreti su piani differenti, nel rispetto delle garanzie previste dalla Carta costituzionale ai sensi dell’articolo 117, comma 2, lett. h) (cfr. ex multis, Cons. Stato, n. 3138 del 27 giugno 2017).
Orari di apertura e funzionamento delle sale gioco: interessi contrapposti in gioco
Nella complessa materia dei giochi e delle scommesse lecite esistono sia interessi privatistici, sia una molteplicità di interessi di tipo pubblicistico; sicché, si configura un naturale bilanciamento tra contrapposti interessi che vedono da un lato i soggetti titolari di concessioni e autorizzazioni, i quali, attratti dal perseguimento dei loro profitti, spingono nel senso di ampliare la durata giornaliera della loro attività economica; dall’altro lato vi sono, invece, interessi di tipo generale che propendono nel senso più ampio dell’interesse di tipo economico-finanziario, della tutela dell’ordine pubblico (al fine di prevenire e di contrastare possibili reati), della realizzazione di un ambiente urbano che tenda il più possibile ad essere salubre e a prevenire effetti collaterali complessi (ad esempio la c.d. ludopatia) (cfr. in tal senso Cons. Stato, Sezione V, 28 marzo 2018, n. 1933)
Sulla efficacia preventiva della scelta della p.A. in merito alle possibili collocazioni delle sale degli apparecchi da gioco e alle ricadute sulla dipendenza dal gioco d’azzardo, si rinvia a quanto espresso in maniera efficace dalla Corte Costituzionale, giusta sentenza 11 maggio 2017, n. 108, che consiglia espressamente di:
“(…) evitare la prossimità (…) a determinati luoghi, ove si radunano soggetti ritenuti psicologicamente più esposti all’illusione di conseguire vincite e facili guadagni”.
Il caso esaminato dalla giurisprudenza
Nel caso giurisprudenziale esaminato, era stata disposta con ordinanza sindacale la regolamentazione degli orari di apertura e funzionamento delle sale gioco autorizzate ai sensi dell’articolo 86 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, nonché del funzionamento delle apparecchiature che prevedono la possibilità di vincere denaro, determinando un meccanismo sanzionatorio pecuniario per le violazioni più lievi, e la previsione della sospensione della attività fino a un massimo di cinque giorni per le infrazioni più gravi e/o reiterate.
Circa la questione relativa alla competenza comunale ad adottare atti volti a ridimensionare l’utilizzo degli apparecchi da gioco è stato chiarito che il sindaco può dettare la normativa in tema di orari delle sale giochi e degli esercizi nei quali siano istallate apparecchiature per il gioco, in virtù di interessi variegati, quali ad esempio quelli della circolazione stradale, della sicurezza pubblica, ma non solo.
Difatti, il legislatore si è determinato nel tempo nel senso di riconoscere una sempre maggiore potestà pianificatoria dell’ente locale; essa si esercita concretamente non solamente coordinando l’attività edificatoria e lo sviluppo urbano del territorio, ma nell’ottica della tenuta ottimale del governo del territorio, deve tendere alla espansione armonica della zona, al fine di rispettare l’ambiente ed il paesaggio (garantendo il rispetto delle distanze minime tra luoghi che si mostrano maggiormente sensibili), e le necessità di garantire la vita salubre dei cittadini.
Rebus sic stanti bus, deve affermarsi la sussistenza anche di un corrispondente potere sanzionatorio, proporzionato in modo da garantire l’effettività della stessa disciplina sindacale.
Una ripetuta infrazione della materia regolante gli orari di apertura delle sale da gioco e di funzionamento degli apparecchi con vincite in danaro connessa al ripristino della legalità violata con il pagamento di una sanzione pecuniaria, dovrà essere dunque corredata da una sanzione dal carattere più ampio, che influisca in via immediata sull’esercizio concreto della attività, che non potrà che consistere nella sospensione della stessa per un intervallo proporzionato alla violazione commessa, in ogni caso non superiore a cinque giorni, in modo da non ledere il contrapposto interesse costituzionalmente tutelato alla libertà della iniziativa economica privata.
Avv. Iacopo Correa