Persecuzione psicologica nei rapporti di lavoro
Cos’è il mobbing?
In tempi recenti ha fatto la sua comparsa nel mondo del lavoro una nuova forma di emarginazione totale definita con il termine Mobbing. Si tratta di una piaga sociale emergente che condanna all’invisibilità all’interno dei contesti di lavoro, persone diventate per una serie di motivi, scomode.
Vittime del fenomeno, sono soprattutto i lavoratori dipendenti che subiscono una particolare forma di persecuzione psicologica sul luogo di lavoro da parte di colleghi (MOBBING ORIZZONTALE) o di superiori (MOBBING VERTICALE).
Esiste anche una forma di MOBBING MISTO, cioè proveniente sia dall’alto sia dal basso, che prevede la messa in atto di azioni vessatorie e persecutorie sia da parte di colleghi che da parte di superiori.
Il termine deriva dal verbo inglese “To Mob” che letteralmente significa “accerchiare, avvilire, aggredire”. Non esiste luogo di lavoro risparmiato dal fenomeno e più aumenta la competitività sociale e più le strategie di mobbing si espandono a macchia d’olio.
Tipologie di mobbing
- Mobbing orizzontale: perpetrato da colleghi dello stesso livello gerarchico.
- Mobbing verticale: perpetrato da superiori o da persone in posizione di potere all’interno dell’organizzazione.
- Mobbing misto: una combinazione di mobbing orizzontale e verticale, con azioni vessatorie e persecutorie provenienti sia da colleghi che da superiori.
Effetti del mobbing sui lavoratori e sulle aziende
Questo fenomeno, oltre a ledere la vittima colpita, arreca grossi danni all’azienda provocati del protrarsi di inefficienze e inadempimenti. Avere degli alleati aiuta senza dubbio a sentirsi meno soli. Nella maggior parte dei casi però questi alleati vengono meno, perché preferiscono assumere le vesti di semplici spettatori o di complici, per evitare che facendosi avanti possano essere presi anch’essi di mira.
Parametri di individuazione
Per parlare di mobbing sono necessari 7 parametri:
- Trovarsi in un ambiente lavorativo.
- Subire azioni mobbizzanti frequenti.
- Subire azioni mobbizzanti durature nel corso del tempo.
- Subire azioni di natura vessatoria e aggressiva (diminuire il livello professionale, isolare, minacciare, sminuire).
- Essere presente un netto dislivello tra la vittima (il mobbizzato) e l’aggressore (il mobber).
- Andamento secondo fasi successive, cioè per potere parlare di Mobbing occorre potere identificare bene delle fasi cronologicamente successive (un susseguirsi di azioni).
- Avere fini persecutori.
Tipologie di danni
I danni cagionati dal fenomeno abbracciano diverse sfere personali e private del lavoratore/vittima. Tra i danni abbiamo:
- Danni patrimoniali, a causa delle spese mediche e specialistiche frequenti.
- Danni morali, a causa delle grandi sofferenze fisiche.
- Danni biologici, che intaccano la salute della persona colpita.
- Danni esistenziali, che pregiudicano la qualità della vita e i rapporti sociali.
Normative a tutela
Il nostro Codice Civile prevede al suo interno una serie di norme atte a regolamentare il fenomeno del mobbing. L’art.2043 obbliga colui il quale ha commesso il fatto illecito nei riguardi di terzi a rispondere dello stesso, mentre l’ art.2087 disciplina la massima sicurezza nei luoghi di lavoro.
Peculiare è anche la legge 20 maggio 1970 n° 300, lo Statuto dei lavoratori che, in particolare all’art. 7 disciplina gli abusi del datore di lavoro e l’art. 13 che tutela i lavoratori da dequalificazioni professionali e demansionamenti.
Strumenti per affrontarlo
L’esperto di mobbing si serve dell’ausilio di diversi strumenti per constatare se il caso che gli è stato posto in esame può essere definito tale.
Nella fase iniziale, ci si avvale del Questionario Lipt Ege, col quale si pongono alla vittima, in ordine cronologico, una serie di domande mirate al fine di verificare la presenza dei 7 parametri utili per determinarlo:
- Inizio dei conflitti e delle tensioni sul posto di lavoro.
- Avvertimento dei primi disagi alla persona.
- Manifestazioni di problemi di salute.
- Resa pubblica del fenomeno vessatorio.
- Frequenti assenze da lavoro per malattia e aspettative, manifestando forti sofferenze e disagi.
- Esclusione dal mondo del lavoro mediante dimissioni volontarie, licenziamenti o casi estremi come suicidi personali o vendette nei riguardi del mobber.
Una volta esaminate le risposte del questionario, l’esperto passa al colloquio sulla vicenda lavorativa. È in questa fase, molto delicata, che può emergere il fenomeno del “doppio mobbing“, ovvero le vessazioni, i maltrattamenti psicologici e le denigrazioni frequenti che si estendono all’interno dell’assetto familiare della vittima. Può succedere infatti che i familiari, vedendo perennemente in crisi il proprio componente, non siano in grado di spronarlo e aiutarlo a trovare degli escamotage o reputino esagerate le sue continue lamentele.
Terminate queste fasi, l’esperto di mobbing mira a quantificare l’indennizzo corrispondente al danno subito dal lavoratore.
Prevenzione e consapevolezza
A prescindere dalla normativa vigente, una forma di prevenzione e tutela utile è senza dubbio quella avente valenza di carattere prettamente sociale e cioè l’insieme di iniziative atte a prevenire il fenomeno mediante campagne di informazione ai lavoratori. Troppo spesso infatti gli stessi, non sanno definire ciò che subiscono perché disconoscono il mobbing.
Un’adeguata formazione e consapevolezza sulle dinamiche del mobbing e sulle possibili conseguenze per le vittime possono aiutare a prevenire e contrastare il fenomeno all’interno dei contesti lavorativi.
Supporto e sostegno alle vittime
Avere degli alleati aiuta senza dubbio a sentirsi meno soli. Nella maggior parte dei casi però questi alleati vengono meno, perché preferiscono assumere le vesti di semplici spettatori o di complici, per evitare che facendosi avanti possano essere presi anch’essi di mira.
È fondamentale che le vittime di mobbing trovino supporto e sostegno sia all’interno dell’azienda che da parte di associazioni e professionisti specializzati nel campo. Il sostegno può includere consulenze legali, psicologiche e strategie per affrontare il mobbing sul posto di lavoro.
Responsabilità delle aziende
Le aziende hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella gestione del mobbing. È importante che le organizzazioni promuovano un ambiente di lavoro sano e rispettoso, implementando politiche e procedure chiare per prevenire e affrontare il mobbing.
Inoltre, le aziende dovrebbero fornire formazione ai manager e ai dipendenti su come riconoscere il mobbing e come intervenire in modo appropriato. La promozione di una cultura di rispetto e inclusione può contribuire a ridurre la probabilità che il mobbing si verifichi.
In conclusione, il mobbing è un fenomeno complesso che richiede l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per essere affrontato e contrastato. La consapevolezza, la formazione, il supporto alle vittime e la responsabilità delle aziende sono elementi fondamentali per garantire un ambiente di lavoro sano e rispettoso, dove tutti possano sentirsi valorizzati e protetti.