Come e quando è possibile fare Ricorso
Multa per eccesso di velocità accertata con autovelox
A chiunque può capitare di vedersi recapitare a casa una contravvenzione per eccesso di velocità accertata dalle Forze dell’Ordine per mezzo di un autovelox. Il più delle volte siamo noi stessi ad ammettere le nostre colpe e a pagare senza pensarci su, tuttavia può accadere che l’accertamento non sia valido. In questo caso, è possibile contestarlo.
Ma vediamo nel dettaglio quando e come stabilire se la contravvenzione è legittima e/o se è il caso di rivolgersi ad un Giudice per farne dichiarare l’annullamento.
L’autovelox è un misuratore di velocità dei veicoli su strada e prende il nome, per antonomasia, dal marchio del primo modello immesso sul mercato da un’azienda fiorentina di progettazione di prodotti commercializzati nel campo del controllo del traffico veicolare. Ne esistono di vari modelli, ma la prima distinzione da fare è quella tra:
- autovelox fissi: sono costituiti da apparecchiature fisse installate su strade e autostrade in maniera stabile con l’obbligo di segnalarne preventivamente la presenza e di renderla facilmente visibile. Qualche chilometro prima, infatti, viene fissato un cartello o un dispositivo di segnalazione luminosa che ne indica la presenza;
- autovelox mobili: sono montati su un treppiedi chiamato tripode o allocato all’interno della pattuglia in servizio che monitora il traffico. Quando furono introdotte, potevano non essere segnalate, oggi invece, con l’introduzione delle nuove disposizioni ai sensi del Decreto Legge n. 117 del 2007, anche la presenza di questi ultimi deve essere obbligatoriamente segnalata in maniera preventiva.
Dall’obbligo di segnalazione preventiva sono escluse solamente le postazioni mobili all’interno dei veicoli di servizio. Tuttavia, ciò non significa che questa non sia autorizzata a mimetizzarsi tra i cespugli: anch’essa deve essere ben visibile sul ciglio della strada.
La rilevazione come Prova Certa
L’uso di tali apparecchiature adeguatamente omologate costituisce una fonte di prova certa per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità. Di contro, l’inosservanza di tali limiti causa il sollevarsi di immediata sanzione amministrativa.
La contravvenzione, infatti, scatta nel momento in cui il limite di velocità per quel determinato tratto viene superato dall’automobilista di almeno 5 Km/h (cosiddetta tolleranza strumentale).
Se il limite si attesta non oltre i 10 Km/h la contravvenzione oscillerà tra gli €. 41 e €. 168; oltre i 10 Km/h ed entro i 40 Km/h la contravvenzione si attesterà tra i 168 ed i 674 Euro, con decurtazione di tre punti dalla patente di guida ed, infine, tra i 40 Km/h ed i 60 il pagamento si aggira tra da una somma di 527 euro ad una di 2.108, con decurtazione di sei punti dalla patente e la pena accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi. Superando i limiti di velocità di oltre 60 km/h l’automobilista incorre in una multa che può andare da una somma di €. 821 ad €. 3.287, la decurtazione di dieci punti dalla patente e la sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno. In più, le sanzioni sono aumentate di un terzo se l’infrazione è commessa dopo le ore 22,00 e prima delle ore 7,00.
Quando la multa è inefficace. Il Ricorso
Non sempre le rilevazioni di tali apparecchiature sono valide e di conseguenza la multa è priva di efficacia. Come e quando presentare ricorso avverso la multa per eccesso di velocità
La prima domanda da porsi riguarda l’omologazione dell’apparecchiatura che ha rilevato il superamento del limite di velocità: l’autovelox, infatti, deve essere omologato dal Ministero dei Trasporti. Sembra un dato scontato ma spesso non lo è.
I dati che riguardano l’apparecchio devono essere indicati sulla multa che per essere efficace deve contenere marca e modello dell’autovelox e omologazione rilasciata dal Ministero dei Trasporti.
La seconda domanda da farsi è circa l’opportuna segnalazione dell’apparecchiatura di rilevazione della velocità: l’autovelox era preceduto da opportuna e ben visibile segnalazione? Se la risposta è no, forse abbiamo qualche speranza di vincere il ricorso.
Tuttavia, per non incorrere in rischi inutili, nel caso in cui ci si accorga di essere stati “fotografati” dall’autovelox è importante controllare immediatamente (e se possibile documentarlo ad esempio con delle foto) se l’apparecchio è adeguatamente segnalato. Nel caso in cui si decida di fare ricorso successivamente è infatti possibile che la segnalazione venga installata successivamente rispetto al momento della rilevazione del superamento del limite.
La terza domanda, invece, riguarda il luogo preciso in cui viene contestata l’infrazione.
Il verbale di contestazione deve, essere immediatamente consegnato al guidatore, tranne i casi in cui è impossibile fermare l’automobilista. Bisogna ricordare, che ci sono alcune strade in cui non è possibile fermare il guidatore con un posto di blocco e sollevargli la violazione del Codice della Strada: ciò riguarda le autostrade, in cui potrebbe essere molto pericoloso per la sicurezza degli automobilisti e degli Organi di Polizia organizzare dei posti di blocco, ma anche alcune strade extraurbane.
Per questo quindi, se la rilevazione del superamento dei limiti di velocità è avvenuta in una di queste strade, il verbale deve contenere anche il provvedimento del Prefetto che indica la motivazione per cui non è stato possibile fermare il guidatore. In questo caso la multa deve essere notificata al trasgressore entro 90 giorni dall’accertamento.
L’assenza di questi ultimi due requisiti ci fornisce buone probabilità che la multa possa essere annullata.
Il Limite di Tolleranza
Ultimo requisito è l’indicazione sulla multa del limite di tolleranza strumentale. Al trasgressore, infatti, deve essere concesso per legge un limite di 5 Km/h e cioè un 5% di riduzione rispetto alla velocità accertata. Come per tutte le altre contravvenzioni, poi, è chiaro che deve essere attentamente verificata l’indicazione della targa corretta, del veicolo in nostro possesso, del giorno e dell’ora in cui la rilevazione è stata effettuata.
Pagare o no?
Dopo aver riflettuto attentamente su tutte queste circostanze, bisogna stabilire se pagare la contravvenzione o se ricorrere per ottenerne l’annullamento.
Spesso, nonostante la presenza dei giusti requisiti che farebbero annullare la contravvenzione, l’esiguo importo della multa stessa scoraggia il trasgressore a proporre ricorso avverso la stessa, soprattutto se si paragona tale importo ai costi necessari per farsela annullare. Ma se l’importo ha una certa consistenza e si è certi dell’inefficacia dell’accertamento non bisogna esitare.
Termini e modalità di presentazione del Ricorso
Il ricorso va proposto o avanti il Giudice di Pace o avanti il Prefetto. L’una autorità però esclude l’altra: non si può ricorrere ad entrambi contemporaneamente. Ovviamente se si è deciso di ricorrere avanti una delle due Autorità non bisogna pagare la multa.
Se il verbale di accertamento è stato consegnato in un posto di blocco, i termini per presentare ricorso decorrono dal giorno alla consegna del verbale. Se, invece, il verbale è stato notificato all’indirizzo di residenza del trasgressore, i termini decorrono dal giorno successivo all’avvenuta notifica.
Se il trasgressore è residente in Italia, questi ha 30 giorni di tempo per presentare il ricorso al Giudice di Pace, se invece risiede all’estero ha 60 giorni di tempo.
Per ricorrere al Prefetto invece i termini sono 60 giorni sia per i residenti in Italia, sia per i residenti all’estero.
I consigli anti multa
Il primo consiglio è sicuramente quello di ridurre la velocità sempre e comunque.
Il miglior modo per evitare una multa da autovelox, è infatti rispettare i limiti di velocità e guidare con coscienza ma ciò soprattutto a tutela della sicurezza propria e degli altri, e solo dopo, allo scopo di scongiurare l’arrivo di una multa.
Nessun impegno o appuntamento, per quanto importante, vale più della nostra vita e di quella degli altri.
Detto questo, un valido aiuto ci può pervenire dai quotidiani locali, anche online, in cui viene segnalata meticolosamente la localizzazione di autovelox nelle zone di interesse. Sul sito ufficiale della Polizia di Stato è possibile verificare presenza e posizione dei rilevatori o tutor di velocità fissi e mobili per Regione.
L’impiego della tecnologia, poi, ci offre numerose soluzioni: i navigatori satellitari in primis indicano la presenza di apparecchiature fisse per la rilevazione della velocità ma ormai si sono fatti largo i cosiddetti “avvisatori”. Si tratta di nuovi strumenti elettronici che installati sul cruscotto, emettono un segnale acustico qualora intercettino un autovelox.
Le app
I possessori di iphone conosceranno l’applicazione iCoyote (a pagamento, al costo di €. 1,79) che, continuamente aggiornata dagli stessi utenti che ne usufruiscono tramite un forum sempre attivo, informa il guidatore in tempo reale della presenza di rilevatori fissi e mobili in tutta Italia.
Un’altra applicazione, ugualmente conosciuta, è Autovelox Italia CamSam, simile alla precedente, ma disponibile anche per Android, al costo di 0,89 euro.
Conclusioni
Se dopo aver riconosciuto i propri errori e riflettuto attentamente sulla validità dell’accertamento contestato, siete giunti alla conclusione che è giusto pagare: correte alla Tabaccheria più vicina entro cinque giorni, lo sconto del 30% vi aspetta!