Nella sua attuazione sono previsti dei limiti
In cosa consiste
Il pignoramento dello stipendio è un’azione legale intrapresa dai creditori per recuperare i debiti non pagati dai debitori. Attraverso questo processo, una parte dello stipendio o della pensione del debitore viene trattenuta e destinata al pagamento del debito. In Italia, il pignoramento dello stipendio è regolamentato da specifiche normative e prevede alcune limitazioni. Di seguito, esploreremo in dettaglio il processo di pignoramento, i limiti previsti e come affrontare questa situazione.
Consiste nell’ingiunzione al debitore di desistere da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito, i beni che sono oggetto dell’espropriazione e i frutti di esso. Tale ingiunzione viene fatta da un Ufficiale Giudiziario, il quale redige un verbale cui risulta la descrizione dei beni oggetto del provvedimento, il loro stato di conservazione, una stima approssimativa del presunto valore di realizzo, determinata dall’intervento di un esperto stimatore scelto dall’Ufficiale Giudiziario, laddove richiesto o necessario.
Effetto principale dell’istituto, è l’inopponibilità nei confronti del creditore proponente nonché di tutti i creditori che intervengono nell’esecuzione di qualunque atto di disposizione sul bene pignorato.
Non tutti i beni sono pignorabili (fede nuziale, oggetti di culto, frigorifero, lavatrice, crediti alimentari), mentre altri lo sono soltanto parzialmente (beni strettamente legati all’esercizio di attività/professione escluse le società, per un valore non maggiore ad un quinto e qualora gli altri beni non siano sufficienti a soddisfare il debito).
E’ disciplinato dagli artt. 491 e successivi, Codice di Procedura Civile al Titolo II: Dell’espropriazione forzata, Capo I: Dell’espropriazione forzata in generale, Sezione II.
Le tre fasi del processo di espropriazione
- pignoramento: i beni vengono sottratti alla disponibilità del debitore ed assoggettati al potere dell’ufficio esecutivo;
- liquidazione dell’attivo: questa fase consiste nel convertire i beni in somma di denaro;
- distribuzione: le somme di denaro recuperate vengono ripartite ai vari creditori.
Pignoramento precedente Cessione in corso
In questo caso vale la seguente regola: due quinti (2/5) retribuzione o pensione – quota pignorata = importo massimo cedibile (rata prestito). Se questo è maggiore del quinto dello stipendio, allora la quota massima cedibile (rata prestito) sarà 1/5. È importante notare che le ritenute vanno detratte dalla quota interessata dal provvedimento, poiché il calcolo del quinto viene sempre effettuato sul netto. La Cessione del Quinto è un prestito personale garantito da una parte dello stipendio o della pensione del richiedente, che viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico e versata al creditore.
Differenza tra Cessione del Quinto e Pignoramento di Stipendio
Un creditore, nel chiedere l’esecuzione forzata per il soddisfacimento del proprio credito, otterrà un Pignoramento e non una Cessione. Questo vuol dire che la Cessione del Quinto è volontaria e richiede l’assenso del debitore, il primo invece esula dalla volontà del debitore, è coercitivo ed è disposto da un Giudice su richiesta del creditore che ne abbia titolo. La principale differenza tra la Cessione del Quinto e il Pignoramento di Stipendio risiede nella natura volontaria o coercitiva dell’azione: la Cessione del Quinto è un accordo volontario tra il debitore e il creditore, mentre il pignoramento è un provvedimento coercitivo disposto da un giudice su richiesta del creditore. Il provvedimento non verrà concesso se comporta una retribuzione insufficiente al sostentamento del debitore, rimandando il debito e la relativa esecuzione di estinzione a un periodo di maggiore possibilità per il creditore. Circa il funzionamento, entrambi operano con la decurtazione del quinto dalla busta paga fino all’estinzione del debito.
La legge prevede la coesistenza in busta paga delle due fattispecie. Tuttavia, la riduzione della retribuzione netta non può superare i 2/5 (due quinti). Pertanto, chi ha già in corso un pignoramento può richiedere un prestito con cessione, purché vengano rispettati i limiti sopra descritti (rata pignoramento + rata prestito non superiori a 2/5).
La finanziaria 2005
Il Pignoramento dello Stipendio è la forma tipica di Pignoramento presso Terzi.
Con quest’ultimo, il debitore, nel soddisfare il proprio debito verso il creditore che procede al recupero, si rivale a sua volta nei confronti di un altro soggetto.
Regola generale: l’articolo 2 della Legge 180/50 sulla Cessione del Quinto dello Stipendio dispone l’impignorabilità e l’insequestrabilità di tutti gli stipendi (pensioni, indennità, gratifiche, sussidi, etc.).
Già da tempo, secondo varie sentenze della Corte Costituzionale (si vedano le sentenze n.89/1987 e n.878/1988) è stata abolita la regola di assoluta impignorabilità dello stipendio. Inoltre, la Finanziaria 2005, con la legge 311/04, ha equiparato le disposizioni in materia di pignorabilità degli stipendi pubblici e privati.
Eccezioni
Dunque, vige la regola secondo cui lo stipendio, in linea generale, è impignorabile salvo alcune eccezioni e cioè per i debiti:
- riguardanti alimenti dovuti per legge, è prevista la pignorabilità nella misura di un terzo (1/3) al netto delle ritenute;
- verso lo Stato, enti, imprese cui il debitore è assunto e riguarda il rapporto di lavoro, la pignorabilità è consentita nel limite di 1/5 al netto delle ritenute;
- tributari verso Stato, Comune, Provincie dall’impiegato o salariato, la pignorabilità è possibile entro 1/5 al netto delle ritenute;
Nei casi in cui ricorrano contemporaneamente punto 2 e 3, il provvedimento non può superare il quinto della quota totale della retribuzione, mentre se concorre anche il punto 1, questo non potrà superare la metà dello stipendio al netto di ritenute.
Da quanto sopra, il pignoramento del quinto dello stipendio dovrebbe essere possibile quindi, solo per il recupero dei debiti erariali, cui delegato alla riscossione è Equitalia; tuttavia l’art. 545, Codice di Procedura Civile precisa che
«le somme dovute dai privati a titolo di stipendio, di salario o di altra indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego … possono essere pignorate nella misura di un quinto per i tributi dovuti allo Stato, alle province e ai comuni, ed in eguale misura sopra ogni altro credito.»
Su ogni altro credito dunque, l’applicazione dell’istituto è prevista nella misura massima di 1/5. Una finanziaria ad esempio, potrebbe rivalersi sul quinto della retribuzione di un suo debitore.
Inoltre, sugli stipendi privati bisogna tenere conto che:
- è il Presidente del Tribunale o un suo delegato, decidere sulla quota di retribuzione pignorabile nel caso di crediti alimentari;
- quando concorrono due o più fattispecie, la quota pignorabile non può comunque superare la metà dello stipendio.
Il Decreto Fiscale 25 febbraio 2012 e i nuovi limiti
Novità importanti quelle introdotte dal Decreto Fiscale 2012 riguardanti semplificazioni e evasione. In materia di pignoramento dello stipendio e pensioni, la novità riguarda l’introduzione di nuovi limiti alla pignorabilità inferiori a quelli fissati dal codice civile, per debiti erariali minori o uguali a 5.000 €. In particolare, per i debiti esattoriali:
- fino a 2.000 euro, la quota massima pignorabile è pari a 1/10 (un decimo) della retribuzione o pensione netta;
- compresi tra 2.000 e 5.000 euro, la quota massima pignorabile è pari a 1/7 (un settimo);
- superiori a 5.000 euro, la quota massima pignorabile resta quella prevista dalla legge e cioè 1/5 (un quinto).
Per tutti i debiti di altra natura (verso banche, finanziarie, terzi, etc.) la quota pignorabile limite resta pari a 1/5.
Consigli per affrontare il pignoramento dello stipendio
Se ti trovi di fronte a un pignoramento dello stipendio, è importante seguire alcuni consigli per gestire al meglio la situazione:
- Non ignorare le comunicazioni e le notifiche: rispondere tempestivamente ai documenti ricevuti e cercare di comprendere la situazione.
- Richiedere assistenza legale: un avvocato specializzato in materia di pignoramento potrà fornire consigli e strategie per affrontare al meglio il processo.
- Valutare la possibilità di negoziare con il creditore: in alcuni casi, è possibile trovare un accordo con il creditore per ridurre l’importo del debito o stabilire un piano di pagamento più sostenibile.
- Verificare l’accuratezza del pignoramento: assicurati che l’importo pignorato sia corretto e che vengano rispettati i limiti previsti dalla legge.
- Mantenere un budget accurato: tieni traccia delle tue entrate e delle tue uscite per essere consapevole della tua situazione finanziaria e per cercare di ridurre al minimo gli effetti del pignoramento sul tuo tenore di vita.
- Esplorare altre opzioni di finanziamento: se necessario, valuta la possibilità di accedere a prestiti o altre forme di finanziamento per far fronte ai tuoi impegni finanziari.
Conclusione
Il pignoramento dello stipendio è uno strumento di recupero crediti che può avere un impatto significativo sulle finanze e sulla vita dei debitori. Tuttavia, conoscere i propri diritti e le leggi che regolamentano il pignoramento può aiutare a gestire meglio la situazione e ridurre al minimo gli effetti negativi. Se ti trovi di fronte a un pignoramento, è importante essere proattivi e cercare assistenza legale per proteggere al meglio i tuoi interessi.
Buongiorno. Vorrei chiedere un informazione. Sono mamma di due bambini e vivo da sola e ho un reddito con un isee molto basso e sussidi statali dagli assistenti sociali. Lavoro, ma il mio nisclo famigliare dipende dal mio stipendio. Affitto e bollette. Una riscossione crediti dopo più di 10anni sta cercando di fare pressioni per pagamenti di un debito superiore ai 5000€. Non ho proprietà a nome mio. Vorrei capire se in questo caso la legge può impedire che mi Venga decurtato 1/5 del mio stipendio. Visto che ne vale il sostentamento mio e dei miei figli. O se io possa fare qualcosa a riguardo per difendermi.
Cordiali saluti
Ringrazio tantissimo se fosse possibile per lei rispondermi.
Buongiorno desidero sapere il significato che ho trovato nel cedolino del mese di Aprile 2023 con seguente dicitura.Arretrato recupero obbligatorio 1A.C. 333.00. Arretrato recupero obbligatorio A.P. 1.554.00 scad.04/2023.Cortesemente che cosa sta a significare.Grazie.Attendo risposta
Buongiorno, la dicitura “Arretrato recupero obbligatorio 1A.C.” si riferisce ad un recupero di un debito fiscale relativo all’anno corrente (1A.C. indica l’anno corrente). L’importo di 333.00 euro indica la somma da recuperare in questo periodo.
Mentre la dicitura “Arretrato recupero obbligatorio A.P. 1.554.00 scad. 04/2023” indica un recupero di un debito fiscale relativo ad anni passati (A.P. sta per “anno precedente”). L’importo di 1.554.00 euro indica la somma da recuperare, con scadenza a Aprile 2023.
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.